Il Philosophical Counseling e il rapporto di coppia
The picnic, di Salvador Dalì
Nella società odierna emerge con estrema chiarezza la crescente fragilità del sistema “coppia”. Il modello tradizionale incentrato sul matrimonio è sempre più entrato in crisi, sia per l’emergere di una maggiore libertà sessuale, sia per la crescente intolleranza degli individui verso i vincoli, gli obblighi, le formalità. Anche se molti ancora optano per il matrimonio, si trovano poi spesso a separarsi e a divorziare nel giro di pochi anni, se non mesi. Aumenta il numero delle coppie conviventi e dei single, ma anche per loro il rapporto di coppia è sempre più difficile da vivere: incomprensioni, litigi, crisi sono sempre più frequenti, mentre la durata media delle relazioni diminuisce vertiginosamente.
Le ragioni di questa crisi sono molteplici. Ne analizziamo in particolare due, di carattere emotivo-relazionale e culturale..
Innanzi tutto l’analfabetismo emotivo-relazionale dei partners, spesso non educati alla buona comunicazione, alla consapevolezza dei sentimenti e delle emozioni, alla gestione costruttiva della relazione. In passato infatti le relazioni di coppia erano vincolate da copioni socialmente prestabiliti e rigidi e non richiedevano particolari abilità comunicative; oggi sono diventate sempre più libere e flessibili, il che le rende più intense e stimolanti, ma anche più difficili da gestire perché richiedono conoscenze e abilità che nessun ente educativo ha mai stimolato a sviluppare.
In secondo luogo il fatto che la relazione di coppia, e il matrimonio in particolare, che ancora oggi sembra la sua prospettiva assoluta, hanno mantenuto saldamente la propria identità arcaica, in un contesto profondamente mutato. La relazione di coppia non è adatta a soddisfare i nuovi bisogni e aspirazioni dei partners, che vanno da un reciproco benessere affettivo, sessuale e materiale, al riconoscimento e alla valorizzazione di nuove dimensioni intellettuali, esistenziali e pratiche. In passato infatti il partner era visto più come un ruolo (marito-moglie, padre-madre dei propri figli) che non come una persona. Non si avvertiva alcun bisogno di conoscersi a fondo, di costruire un’ intimità, un dialogo; l’importante era che ognuno svolgesse i ruoli che gli competevano, rinunciando peraltro alla propria individualità.
E’ indubbio che il modello tradizionale non risponda più alle nuove esigenze, ma è altrettanto vero che le relazioni di coppia non possono limitarsi al solo erotismo. Vi è un bisogno profondo di intimità, di confronto, di unione che non può essere soddisfatto da rapporti occasionali e richiede una qualche forma di continuità, meno rigida però di quella tradizionale.
Il PHILOSOPHICAL COUNSELING ha l’obiettivo di colmare le lacune della società contemporanea in tema di educazione alla buona comunicazione e alla consapevolezza dei sentimenti e delle emozioni. L’obiettivo è godere dei vantaggi della nuova libertà, evitando quei dolorosi effetti collaterali che si manifestano solitamente in litigi, incomprensioni, crisi e separazioni.
Il PHILOSOPHICAL COUNSELING, partendo dal presupposto che uno dei problemi della crisi è la convinzione che non si possa migliorare, aiuta a mettere in atto delle strategie di cambiamento volte a ritrovare il benessere nella coppia.
Il cambiamento deve presupporre una pars destruens, per cui bisogna riconoscere le difficoltà e i conflitti, affrontandoli coraggiosamente; deve quindi presupporre una pars costruens, per cui è necessario operare concretamente per migliorare il rapporto, considerando gli aspetti piacevoli della relazione, cercando di rilevare i bisogni reciproci per soddisfarli, manifestando affetto, calore e sollecitudine, accettando sempre il proprio partner, verso cui è sempre opportuno un approccio di partecipazione empatica e di continua comprensione.